Briefing Note 45 – Strategie per combattere il Covid
La pandemia di Covid-19 ha comportato diversi rischi per le strutture economiche dei Paesi europei, tra cui contrazioni nella produzione industriale, aumento della disoccupazione, crescente debito pubblico, maggiore vulnerabilità dei settori del turismo e dei servizi e un’accentuazione delle disuguaglianze economiche.
Nell’ambito degli interventi di contrasto alle criticità economiche e sociali innescate dall’emergenza sanitaria, le risorse della politica di coesione (ciclo di programmazione 2014-2020) hanno dato un fondamentale supporto, contribuendo anche al rilevante fabbisogno di spesa nel settore sanitario. Nel corso del 2020, l’Unione europea ha adottato alcune iniziative volte a rendere l’azione dei fondi della Politica di coesione più efficace, attraverso il riconoscimento di una flessibilità straordinaria nell’uso delle risorse e la messa a disposizione di finanziamenti aggiuntivi.
Nei mesi di marzo ed aprile 2020 sono stati quindi approvati due regolamenti denominati, rispettivamente, Corona Response Investment Initiative (CRII) e Corona Response Initiative Plus (CRII+).
Tramite essi sono state introdotte, in via eccezionale e temporanea, le seguenti previsioni:
• l’ammissibilità della spesa connessa alle conseguenze della pandemia dal 1° febbraio 2020;
• la possibilità di finanziare con il FESR il capitale circolante nelle PMI;
• l’applicazione di un tasso di cofinanziamento europeo del 100 per cento per i programmi della Politica di coesione nel periodo contabile 2020-20211;
• l’ampliamento della possibilità di operare trasferimenti tra fondi e tra categorie di regioni;
• la deroga al rispetto dei requisiti di concentrazione tematica, per consentire il trasferimento di risorse verso i settori più colpiti dalla crisi;
• con riferimento alle procedure di modifica dei Programmi Operativi, è stata riconosciuta la possibilità di rivederne i contenuti anche in assenza di una modifica dell’Accordo di Partenariato.
Il contributo delle politiche di coesione al contrasto degli effetti della pandemia è stato contemporaneamente rafforzato in Italia con il decreto-legge n.34/2020 e s.m.i, i cui articoli 241 e 242 hanno ad oggetto, rispettivamente, “Utilizzo del Fondo per lo sviluppo e la coesione per il contrasto all’emergenza Covid-19” e “Contributo dei Fondi strutturali europei al contrasto dell’emergenza Covid-19”. Le Amministrazioni centrali e regionali hanno riprogrammato in favore di misure anti-Covid prevalentemente nell’ambito dei rispettivi Programmi Operativi.
Nel maggio 2020, l’Unione europea ha ampliato la portata degli interventi tramite l’iniziativa Recovery Assistance for Cohesion and the Territories of Europe (REACT-EU), nell’ambito di NextGenerationEU (NGEU), strumento temporaneo per la ripresa economica che prevede un pacchetto di finanziamenti straordinari destinati ai Paesi membri (tra cui quelli destinati al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza).
Attraverso REACT-EU sono state assegnate risorse supplementari ai programmi della politica di coesione 2014-2020 allo scopo di promuovere il superamento degli effetti negativi della pandemia su economia, occupazione e sistemi sociali, sostenendo al contempo la transizione verde e digitale. La modalità di impiego delle risorse REACT-EU è improntata su 4 obiettivi, uno dei quali specificatamente connesso alla crisi pandemica: rafforzare il contributo della politica di coesione al superamento della crisi derivante dalla pandemia, attraverso il finanziamento di interventi per l’emergenza sanitaria, sociale e occupazionale, agendo in continuità con la riprogrammazione die fondi della Politica di coesione 2014-2020 già avviata a seguito delle iniziative CRII e CRII Plus.
L’insieme delle iniziative finanziate (in parte o totalmente) tramite risorse di coesione ed implementate per fronteggiare le ripercussioni economiche e sociali causate dalla pandemia di Covid-19 compongono.