Brainart integra chi è affetto da demenza grazie ad arte e tecnologia

Brainart integra chi è affetto da demenza grazie ad arte e tecnologia

Arte, tecnologia e neuroscienza: sono queste le colonne portanti di Brainart, un progetto che punta a incrementare l’accessibilità dei servizi sociali per i cittadini lombardi e svizzeri con patologie dementigene. Inserito nell’ambito del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) e dei Fondi Strutturali relativi alla programmazione 2014-2020, trae origine da un’iniziativa che nel 2017 si è aggiudicata un importante bando europeo per le integrazione delle comunità.

Le nuove tecnologie e l’arte diventano, così, un’occasione di stimolo per le capacità cognitive dei pazienti, con un notevole vantaggio anche per caregivers e familiari. Brainart vede come capofila il Crams di Lecco, ma può contare anche sulla partecipazione di Need Institute di Milano, Ats Brianza, Dipartimento della Sanità e della Socialità del Canton Ticino, Museo Nazionale Vincenzo Vela di Ligornetto e Fondazione Pro Senectute. Con un finanziamento di oltre 600mila euro a dicembre 2022, l’iniziativa si è articolata in una serie di step decisivi. Di fatto, una volta documentate le buone pratiche già diffuse nei due paesi, sono stati realizzati dei servizi sperimentali che coinvolgessero tanto i pazienti quanto le famiglie in percorsi legati ad arte e bellezza.

Protagoniste tre Rsa italiane e una svizzera, i cui ospiti affetti da patologie dementigene potranno così approfittare di preziosi stimoli mirati per le proprie funzioni cognitive, migliorando di conseguenza anche le proprie abilità relazionali. Grazie a molteplici attività laboratoriali, verrà dato un fondamentale impulso all’accessibilità dei luoghi culturali. In questo modo, si creerà una sinergia preziosa tra gli enti che curano corpo e mente e quelli che presidiano la bellezza artistica e creatività. Anziani e pazienti affetti da disfunzioni cognitive vedranno, così, stimolate memoria e creatività in un ambiente lontano dai consueti luoghi di cura, mentre i luoghi di accoglienza apriranno definitivamente le porte a un target fino ad oggi sottovalutato e poco supportato.