Dal Fondo di coesione 179 miliardi di euro in 30 anni alle regioni più svantaggiate

Dal Fondo di coesione 179 miliardi di euro in 30 anni alle regioni più svantaggiate

A cura di Emanuele Bonini

Bruxelles – Quasi 179 miliardi di euro. Tanto vale il contributo del Fondo di coesione per le regioni più svantaggiate degli Stati membri dell’Ue. La Commissione europea, in occasione del 30esimo anniversario dalla creazione dello speciale strumento di sostegno finanziario, traccia un bilancio della portata degli aiuti europei.

Creato nel quadro del trattato di Maastricht come necessario complemento del mercato unico nel pacchetto di strumenti della politica di coesione, il Fondo di coesione è una delle cinque diverse fonti di finanziamento per il rilancio dei territori. Dedicato agli Stati membri con un reddito nazionale lordo (RNL) inferiore al 90 per cento della media Ue per promuovere la convergenza tra le economie europee, ha il compito di sostenere gli investimenti nelle infrastrutture dei trasporti e nella protezione del clima e dell’ambiente.

Istituito l’1 aprile 1993 e in vigore dal 1994, il Fondo di coesione originariamente è servito per sostenere Grecia, Irlanda, Portogallo e Spagna (1994-1999). Attualmente offre sostegno in 15 Stati membri: dal 2004 Cipro, Estonia, Lettonia, Lituania, Malta, Polonia, Repubblica ceca, Slovacchia, Slovenia e Ungheria, Bulgaria, a cui si aggiungono Romania (dal 2007) e Croazia (dal 2013).

Il bilancio del Fondo di coesione si è notevolmente ampliato dopo l’allargamento del 2004. Si è passati da 18 miliardi di euro nel periodo 1994-1999 a 30,6 miliardi di euro nel 2000-2006, fino a raggiungere 68,5 miliardi di euro nel 2007-2013 e 61,4 miliardi di euro nel 2014-2020. Totale: 178,5 miliardi, i quasi 179 miliardi di cui si vanta l’esecutivo comunitario.

“Il Fondo di combinato ha dimostrato la sua capacità di stimolare la convergenza, la competitività e lo sviluppo sostenibile, come pure il mercato interno”, sottolinea Elisa Ferreira, commissaria per la Coesione. “È uno dei principali fattori che contribuiscono a creare condizioni più eque nell’Unione ed è uno degli strumenti di sostegno dell’Ue più esemplari: ponti emblematici, ferrovie e metropolitane moderne ed efficienti, aeroporti e impianti di trattamento dei rifiuti e delle acque sostenute tramite questo Fondo hanno migliorato le vite di milioni di europei e ammodernato interi paesi”.

Alcuni di questi esempi sono rappresentati dalla costruzione della moderna rete ferroviaria ad alta velocità in Spagna. La linea ad alta velocità Madrid-Barcellona-frontiera francese, con una lunghezza totale di 804 chilometri, è uno dei principali assi di comunicazione tra la Spagna e il resto d’Europa. Sempre in tema di trasporti il Fondo è servito per la linea ferroviaria Varsavia-Gdynia, in Polonia, che ha migliorato il trasporto passeggeri lungo il corridoio Baltico-Adriatico e ora tra le principali città del paese circola materiale rotabile moderno.

Nel 1998 il Fondo ha sostenuto la costruzione del ponte “Vasco da Gama” a Lisbona, in Portogallo, che con i suoi 12,3 chilometri è il ponte più lungo dell’Ue. Ha inoltre finanziato la diga di Alqueva sul fiume Guadiana, nel sud del Portogallo, una delle principali riserve idriche strategiche in Europa.

Un progetto di grande importanza ambientale per un’economia verde e sostenibile, che migliora la qualità della vita di migliaia di cittadini, è l’impianto di trattamento dei rifiuti di Alessandropoli, in Grecia, che ha permesso di ridurre del 60 per cento i rifiuti raccolti da 4 comuni della prefettura di Rodopi e 2 comuni della prefettura di Evros.

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