La coesione per i migranti, 551 progetti finanziati tra il 2014 e il 2020

La coesione per i migranti, 551 progetti finanziati tra il 2014 e il 2020

Inclusione sociale, istruzione, lavoro. Questi gli interventi principali per gli immigrati sostenuti dalle risorse comunitarie, anche se in via indiretta. Perché le politiche di coesione dell’Ue, fino al ciclo di programmazione 2014–2020, non hanno previsto strumenti specifici per migranti. All’interno degli Stati membri l’azione di coesione di lungo periodo rivolta all’integrazione dei cittadini extra-comunitari è stata attuata però soprattutto tramite il Fondo Sociale Europeo (Fse), che finanzia programmi volti a migliorare competenze e opportunità di lavoro degli immigrati al fine di favorirne l’integrazione economica e sociale, e con il Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (Fesr), utilizzato per investimenti in infrastrutture e servizi pubblici, al fine di migliorare le loro condizioni di vita e di integrazione.

Una lettura dei fondi esplicitamente destinati ai migranti individua 551 progetti finanziati tra il 2014 e il 2020 con il contributo dei fondi Fse e Fers, per un controvalore pari a 171 milioni di euro erogati. Gli interventi, rileva l’analisi di OpenCoesione, si concentrano su inclusione sociale-salute e istruzione-formazione. Il 90% dei progetti copre queste due aree.

Più in dettaglio l’inclusione assorbe il 40,6% dei progetti, mentre istruzione, formazione e aggiornamento professionale assorbe il 46% dei progetti, con un 9,6% di progetti dedicati all’occupazione sostenibile e di qualità.

Con la crisi ucraino-russa la Commissione europea ha proposto un’azione di coesione a favore dei rifugiati ucraini all’interno dell’Unione (CARE). La novità più importante di questa misura riguarda proprio i fondi di coesione del periodo 2021-2027, dunque il nuovo ciclo di programmazione. La Commissione ha stabilito che i Paesi membri possano usare parte delle risorse dei fondi di coesione per il supporto diretto dei bisogni più immediati della popolazione ucraina rifugiata all’interno dell’Unione, quali alloggi temporanei, fornitura di cibo e acqua o assistenza medica.