Pmi, già quasi un miliardo per il tessuto economico delle regioni italiane

Pmi, già quasi un miliardo per il tessuto economico delle regioni italiane

Rilanciare il tessuto economico-produttivo regionale attraverso il consolidamento e lo sviluppo delle piccole e medie imprese del sud-Italia e delle isole maggiori. In estrema sintesi: Programma Operativo Nazionale (PON) Iniziativa PMI 2014-2020. Approvato dalla Commissione europea il 30 novembre 2015 nell’ambito del ciclo delle politiche di coesione, il Pon è incentrato su sull’obiettivo del “Miglioramento dell’accesso al credito, del finanziamento delle imprese e della gestione del rischio in agricoltura”. Un’azione mirata per le Regioni italiane meno sviluppate (Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia) e delle Regioni in transizione (Abruzzo, Molise e Sardegna).

Ovunque l’obiettivo è quello di favorire l’accesso al credito per la Pmi, obiettivo che, dato alla mano, appare soddisfatto. Al 31 dicembre 2021, gli intermediari hanno concesso quasi 4mila prestiti (89,2% nelle Regioni meno sviluppate) stanziando un totale di circa 830 milioni di euro (88,4% dei quali nelle Regioni meno sviluppate).

Guardando lo stato di avanzamento delle operazioni previste dal Pon Pmi 2014-2020, alla fine del 2021 si registrava una decisa distanza tra le Regioni meno sviluppate e quelle in transizione, anche a causa delle differenze negli obiettivi minimi per il 2023. Se per Abruzzo, Molise e Sardegna sono pari al 51,3% e al 58,3% le quote relative, rispettivamente, a numero di imprese che hanno ricevuto un sostegno e ammontare di finanziamenti attivati rispetto ai target definitivi, per Basilicata, Calabria, Campania, Puglia e Sicilia valori si assestano a 40,3% e 41,7%.

L’attuazione del programma ha incontrato complicazioni a causa della pandemia di COVID-19, tanto che nel 2021 alcune banche hanno riscontrato difficoltà nelle attività di collocamento dei nuovi finanziamenti alle Pmi. Per questo la Commissione europea ha quindi definito un meccanismo per estendere il periodo di collocamento del credito, fermo restando che la proroga concessa non potrà andare oltre il 31 ottobre 2023.